Quegli occhi

Ci misi dieci minuti a scegliere il lettino. La trascinavo per la mano, e lei si era tolta le scarpe perché sulla sabbia le si piantavano i tacchi. Passai il Bagno Milano, il Riviera e il Romeo. C’era poca gente, ma troppa luce. Il Bagno Florida era perfetto perché aveva una grande insegna vicino al bar che faceva ombra sulle prime file, vicino al mare. Mi fermai alla seconda fila dall’acqua, sul confine con l’altro bagno. Aprii l’ombrellone e tolsi la sabbia dal lettino, poi mi misi di fronte a lei. Lei guardava nel buio, in mezzo agli ombrelloni chiusi, e aveva un sorriso un po’ tirato. Guardai dove guardava lei e vidi un gruppo di ragazzini che probabilmente fumavano, stesi sui lettini di un bagno più avanti.
– Non ci vede nessuno, – le dissi.
Lei mi si appoggiò e piantò gli occhi dentro i miei: – E se anche ci vedono?
– Meglio per loro, – risposi.

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Il lascito