Ora ancora
quanto ho riletto le mie poesie
vecchie poesie, poche, troppe, stronze
e troppo poesie, quasi fantasie
sognando dei lettori come me o
quei lettori con un bisogno di me
poi un giorno bastò, un mercoledì
leggendole a voce l'ho intuito
ricordo un odore di bruciato
dei pensieri dei fogli quegli scritti
quelle due o tre rime buone quelle
che ho tenuto, per ricordare che
da allora mi sembra di star meglio
la certezza che non fosse poesia
chi legge chi scrive, indifferente
vivere non richiede ingordigia
sarò più terreno, meno stupido
fino a quando non
rileggerò questa
cosa che ho scritto
ora
ancora